Sabato 28 giugno 2003


Cortez

Sea of Cortčz č l'evoluzione naturale del progetto Cortčz, il cui album d'esordio Silent Boogie (Rough Vallone, 2002) ha fatto spendere belle parole a riviste musicalmente agli antipodi come Il mucchio selvaggio e
Il blues. Lasciato amichevolmente Gordon al folk pił tradizionale, arruolate le menti creative di Mirko Monduzzi e di Bubi Staffa, Sea of Cortčz prosegue la sua avventura in diagonale nella musica afroamericana.
Ovvero: blues&folk (with a psichedelic twist).

Gli ingredienti: feeling, chitarre, tamburi, killer loops e percussioni libere. Blues slabbrato, a bassissima fedeltą lasciato decantare fino a che non č lo si č recuperato in cantina arrugginito e cigolante. Un'anima d'annata e una dannata. Suoni della frontiera in una terrazza affacciata sul vuoto. Due chitarre, pulsazioni impreviste e poco altro.Vecchia America e Vecchia Romagna. Palla lunga e pedalare. 


Sea of cortčz 
mirko monduzzi - chitarra
antonio gramentieri - chitarra/voce
bubi staffa - percussioni/voce
denis mitchell - batteria/voce

IL PROGETTO

Dopo aver collaborato per anni con tutti i nomi pił conosciuti del blues nazionale ed internazionale (Memphis Horns, Derek O'Brien, Jono Manson, Preston Hubbard, Andy Forest, James Thompson, Cheryl Porter) dopo aver molto viaggiato, inciso dischi, calcato i palcoscenici dei festival pił prestigiosi insieme a varie formazioni (Pistoia Blues, Alcamo Blues, Castel San Pietro Blues, Trasimeno Blues), i musicisti di sea of Cortčz hanno scelto di concentrarsi insieme su un percorso originale, all'insegna della ricerca e del recupero dello spirito pił autentico dei suoni di matrice afroamericana. sea of Cortčz parte dalle strutture del blues rurale per aprire progressivamente l'orizzonte sonoro a strutture vicine al folk, alla psichedelia e alle molteplici sfumature dell'american music. Tutto mantenendo la rotta di navigazione su un suono soffuso, dinamico, raffinato, composto di pochi elementi. C'č chi ha chiamato il loro suono, in ossequio alle nuove tendenze, alt-blues, o post-blues. Pił semplicemente: minimalismo elettro-acustico spogliato di ogni orpello, carico di feeling. Blues minimale, a volumi bassi, a impatto controllato, a velocitą rallentata. Eppure carnale, scuro, ipnotico, ineludibile. Il boogie silenzioso č un suono che attinge a piene mani dalla tradizione della roots music senza essere didascalia. Che sa mantenersi vitale, imprevedibile, in movimento. Come sempre: un progetto che va per la sua strada. In  trio, senza basso, da  qualche parte fra Jimmy Reed e il futuro.

dicono di noi:

ROOTSHIGHWAY :
"un gustoso trio romagnolo che gioca la carta vincente di un approccio minimalista e sensuale alla materia, fuggendo dai luoghi comuni. Silent Boogie preferisce i chiaroscuri al gesto plateale, tenendo a freno solismi e impennate elettriche, per concentrarsi su una resa d'insieme.
Il risultato finale č un intrigante incontro tra gli accenti del pił torbido blues rurale, con i fantasmi del Delta liberi di scorazzare ed un approccio moderatamente alternativo, se mi passate il termine, quasi a voler rileggere la tradizione con un trasporto meno viscerale e pił
sottile. Che sia nato un "low-fi blues" all'italiana?"

LA NUOVA FERRARA :
"A riscaldare il clima, i Cortčz, tre musicisti eccellenti che hanno fatto del blues la loro bandiera, ricavandone un  sound discreto ed elegante, carico di feeling e di quel "silent boogie", come loro stessi lo definiscono, fatto di sonoritą morbide e quasi sussurrate" 

BLUESTIME :
"Il loro sound si rifą alle radici del blues acustico tradizionale per poi aprirsi a soluzioni e sonoritą pił contemporanee, legate a una visione d'insieme molto ampia dell'American music, nelle sue svariate forme espressive (roots-rock, songwriting,...)". 

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Scheda Audio 



(tratto dalla trasmissione Radio Onda Blues)


ascolta lo special 

brano di presentazione della band

 
  
(4,49 min )  803 kb size


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