Scheda Artista: 

K e n t   D u c h a i n e

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Nome:

Kent Duchaine

Torrita Blues: 1998


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Sono sempre più rari i musicisti per cui il blues è una missione, una fede, una ragione di vita. Questo bianco bluesman del Minesota fa parte di questa schiera. Animato da un forte senso del Blues, Duchaine ama di un amore viscerale, il blues del Delta: “quando hai il blues nel sangue afferma Kent con malcelato orgoglio, non puoi fare altro che vivere la sua storia così come il suo futuro”. Una missione che si rinnova di città in città, concerto dopo concerto nelle notti americane. Il suo è uno show trascinante, impetuoso, avvincente assieme al suo alter ego, la National Steel Guitar, che lui chiama affettuosamente Leadbessie. Lo strumento è del 1928, e possiede un suono corposo, splendido. Kent è un giovane affabile, dallo sguardo magnetico e positivo: ha una grande “carica interiore” che riesce a trasmettere attraverso la sua chitarra, percossa con forza quasi ritmicamente o lambita da dita soffici nelle lente ballate evocative. Un passato avvincente che lo ha visto in veste di accompagnatore, dividere la strada con il grande Johnny Shines (che a sua volta negli anni ’20 vagabondava con il grande Robert Johnson ) situazione ove ha maturato la sicurezza, il feeling che lo rendono unico. Vi è dunque un sottile cordone ombelicale che lega Duchaine alle leggende del blues, alla sua epopea eroica e drammatica, e, che ne giustifica la sua costante promozione. Non è solo una questione di pelle, affermano nel caso di questo bluesman bianco gli stessi musicisti neri, che riconoscono nella sua arte, quella maestria e quel rispetto che gli permettono con sincerità di perpetuare la leggenda del Delta. E’ inoltre un compositore dalla vena fluente, capace però di restare nella scia dei grandi padri da cui la sua ispirazione trae linfa. Kent e la fedele compagna Leadbessy, rivisitano al meglio alcune pietre miliari del blues in veste squisitamente “unplugged”, senza fronzoli e accompagnamenti ritmici di alcun tipo, solo voce e National Steel Guitar e l’effetto è tutt’altro che scialbo e scontato. Qui c’è anima, forza, sentimento, amore e rispetto che solo ascoltando brani come “Preachin Blues - Travelin Riverside - Crossroads - Come into my Kitchen - Walkin Blues e Sweet Home Chicago di Robert Johnson”, capirete e vi capaciterete della grande abilità di Duchaine di calarsi magnificamente nel ruolo di performer di colore, assecondato da una tecnica chitarristica davvero inusuale.

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